Come ogni altro farmaco, anche i vaccini presentano dei rischi e possono potenzialmente causare reazioni allergiche.
Le reazioni avverse ad una vaccinazione possono essere causate dagli elementi immunizzanti o dalle componenti all’interno della formulazione stessa ed è spesso difficile individuare la causa vera e propria di una reazione allergica. Questo perché all’interno di un vaccino sono presenti diversi ingredienti (necessari ad esempio alla conservazione o alla sterilità della soluzione) e molti di essi rappresentano potenziali allergeni.
Le proteine dell’uovo fanno parte di questi elementi in grado di dare allergia; derivano dalla produzione stessa del vaccino e sono quindi spesso presenti nella composizione, in quantità variabili rispetto anche al tipo di vaccino.
Ad esempio, i vaccini contro morbillo, parotite e rosolia (vaccino MPR) sono realizzati utilizzando cellule embrionali di pollo e per questo contengono quantità minime di proteine dell’uovo. Proprio per queste quantità trascurabili, le vaccinazioni MPR mostrano un rischio molto basso di anafilassi (shock anafilattico) anche in bambini con forme lievi o gravi di allergia all’uovo.
I vaccini anti-influenzali sono invece sviluppati all’interno di uova embrionate di pollo e perciò contengono quantità di proteine dell’uovo che variano dai 0.2 ai 42 μg/mL, quindi maggiori rispetto al vaccino MPR.
Studi recenti, effettuati utilizzando vaccini antiinfluenzali su bambini sani e bambini allergici, mostrano che la percentuale di reazioni allergiche in pazienti allergici non si discosta significativamente dalle percentuali di reazioni avverse in pazienti sani. In parole semplici, questo vuol dire che il rischio di incorrere in una reazione allergica è quasi lo stesso per gli allergici e i non allergici.
Benché siano comunque necessarie delle precauzioni valutate caso per caso, l’allergia all’uovo non è quindi considerata una controindicazione alla vaccinazione.
Un soggetto con sospetta allergia all’uovo deve innanzitutto rivolgersi ad un allergologo, in grado di valutare le condizioni del paziente anche attraverso esami specifici quali prick test e RAST test. In seguito a questo, sarà lo specialista a suggerire le modalità più idonee di vaccinazione (es. più somministrazioni a dosi inferiori), anche in riferimento al tipo di vaccino che deve essere utilizzato.
Riferimenti:
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