Una vaccinazione consiste nell’introduzione, solitamente tramite iniezione intramuscolare o per via orale, di un vaccino specifico al fine di stimolare il sistema immunitario.
Fondamentalmente si sfrutta la memoria del sistema immunitario: si introduce il microorganismo innocuo, il sistema immunitario ha la possibilità di conoscerlo senza correre rischi e, memorizzandolo, sarà in grado di riconoscerlo ed eliminarlo rapidamente se dovesse incontrarlo di nuovo in futuro.
In questo modo quindi, nel caso in cui il soggetto dovesse contrarre l’infezione vera e propria, l’organismo sarà in grado di reagire in maniera rapida e specifica, riconoscendo immediatamente l’agente patogeno perché già incontrato in precedenza grazie al vaccino.
Quando si contrae un’infezione il nostro corpo impiega circa 7 giorni per produrre i primi anticorpi specifici per eliminare il patogeno. Quando però l’infezione si ripresenta in un soggetto vaccinato la risposta immunitaria è immediata e si ha una produzione di anticorpi specifici talmente rapida in grado di non dare, spesso, neppure sintomi patologici.
La vaccinazione è quindi lo strumento più efficace per difendere sia gli individui singoli che le comunità dalle infezioni virali e batteriche.
Un esempio emblematico per comprendere l’utilità delle vaccinazioni è il vaiolo: se fino agli inizi degli anni ’80 era causa di morte per il 10% della popolazione mondiale, grazie alle campagne di vaccinazione può oggi considerarsi eradicato.
Riferimenti
– Abbas AK, Lichtman AH. Fondamenti di immunologia. Edizione Piccin (2010)
– Willey JM, Sherwood LM, Woolverton CJ. Microbiologia. Edizione McGraw-Hill (2009)